Consolidamento e recupero dell'esistente
PROCESSO METODOLOGICO INSTUDIO: DIAGNOSI TERAPIA
L’analisi del patrimonio edilizio esistente richiede prima di tutto la capacità di “leggere” lo stato della fabbrica riconducendone la complessità strutturale a schemi statici semplici, ma plausibili, evitando dunque di cadere nell’errore di inseguire una illusoria precisione fornita dall’analisi numerica. Nelle costruzioni esistenti le situazioni concretamente riscontrabili sono le più diverse e, di conseguenza, le metodologie e le tecniche di intervento devono essere il risultato caso per caso di una corretta e approfondita analisi relativa alle carenze e alle situazioni di vulnerabilità specifiche del manufatto in esame. In questa logica, per riuscire a esprimere anzitutto una diagnosi corretta, assumono particolare importanza l’analisi dei tipi edilizi e la puntuale e organica lettura della struttura, che spesso si trova “mascherata” sotto gli interventi che si sono succeduti nel tempo. Tali operazioni sono propedeutiche alla individuazione delle “giuste chiavi” dell’intervento, ovvero di quanto è necessario per sanare i problemi effettivi del manufatto, rimanendo, preminentemente, all’interno del linguaggio strutturale e architettonico originario.
La conoscenza del fabbricato, il rilievo del quadro fessurativo e deformativo ha come obiettivo quello di valutare attraverso l’esame dell’andamento delle lesioni, delle direttrici fessurative, la presenza di dissesti statici, il rischio di locali rotture strutturali e la conseguente opportunità di provvedimenti urgenti. Per conseguire un’adeguata conoscenza delle caratteristiche dei materiali e del loro degrado, ci si baserà sulla documentazione già disponibile, su verifiche visive in situ e su indagini sperimentali.
Le metodologie e le tecniche di intervento per il consolidamento strutturale del fabbricato devono porsi in una logica che, pur tenendo adeguatamente conto delle aspettative in merito ai problemi della sicurezza, risulti “compatibile” con la tutela del fabbricato.
Abbandonate le tecniche di consolidamento che tendono a trasformare un organismo murario in un edificio intelaiato in c.a. con tamponature in muratura, dimenticati gli abusati termini “tetto antisismico” o “solaio antisismico” si privilegiano oggi soluzioni leggere con legno o acciaio, o con FRP progettando interventi che riescono a coniugare la richiesta di sicurezza con il rispetto della autenticità del bene, del suo linguaggio costruttivo originario e della necessità di conservarlo per una vita futura di durata adeguata al suo valore storico, evitando quindi tecniche invasive, poco reversibili o che non diano garanzia di un buon funzionamento nel tempo.
InStudio Ingegneri Associati
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Intervento di Ricostruzione copertura chiesa di Santa Croce Ravenna - 2015
Interventi di Miglioramento sismico e riparazione Chiesa di Anita (FE) - 2015
Interventi di Consolidamento degli elementi lignei della Copertura del Tiburio – Basilica di S. Vitale (Ravenna)- 2010
Interventi di Consolidamento della copertura della Torre delle Donne (Russi)- 2015/2017
Interventi di Consolidamento via IV Novembre Ravenna -2012
Studio fenomeni fessurativi Volto Rasponi Palazzo della Provincia Ravenna - (InStudio Associati 2011)
La progettazione degli interventi verrà sviluppata fin dall’inizio partendo dalla cantierizzazione degli interventi e considerando tutte le problematiche legate alla stabilità e alla sicurezza del fabbricato e degli operatori durante tutte le fasi realizzative. Un rilievo strutturale dettagliato, la redazione di un progetto esecutivo ricco di particolari costruttivi e la presenza costante in cantiere consentono di ridurre al minimo le incertezze, di limitare le varianti in corso d’opera (molto frequenti nel caso di interventi sull’esistente) e di completare i lavori nei modi e nei tempi stabiliti.